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Tuesday, July 15, 2025

“Essere donna nell’antica Pompei” uno sguardo inedito al femminile del passato

CulturaArte"Essere donna nell’antica Pompei" uno sguardo inedito al femminile del passato

Dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 la Palestra Grande di Pompei ospita la mostra “Essere donna nell’antica Pompei”, un viaggio immersivo nell’universo femminile del mondo romano, visto attraverso le testimonianze lasciateci da una delle città più affascinanti e tragicamente conservate dell’antichità.

Una prospettiva intima sulla vita quotidiana

La mostra si propone di raccontare cosa significasse essere donna nell’antica Pompei, restituendo voce e identità alle figure femminili che hanno abitato la città prima dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. In un racconto a più livelli, l’esposizione esplora la quotidianità delle donne pompeiane, mettendo in luce non solo i ruoli sociali e familiari che ricoprivano, ma anche la loro autonomia, le pratiche religiose, le ambizioni personali e l’espressione della loro individualità.

Tra realtà e idealizzazione

Frutto di un attento lavoro di ricerca scientifica e archeologica, “Essere donna nell’antica Pompei” combina reperti originali con installazioni multimediali, testi poetici, e oggetti d’uso quotidiano che ci restituiscono una visione più sfaccettata del mondo femminile. Vasi decorati, statuette votive, gioielli, strumenti da toeletta e iscrizioni parietali raccontano vite vissute tra le mura domestiche, i luoghi pubblici e i templi della città.
Accanto alla documentazione archeologica, la mostra propone anche una riflessione sull’immaginario femminile, tra idealizzazione e realtà, tra la rappresentazione delle divinità e quella delle donne comuni, madri, sacerdotesse, schiave.

La Palestra Grande come spazio di dialogo

Allestita all’interno della Palestra Grande, un’area che nell’antichità era riservata all’educazione fisica e morale dei giovani, la mostra trova una sede d’eccezione. L’ampio portico e lo spazio centrale accolgono le otto sezioni tematiche del percorso espositivo, organizzate per raccontare diversi aspetti dell’identità e del ruolo delle donne a Pompei: dall’infanzia al matrimonio, dalla maternità alla religione, dalla bellezza al potere.
L’allestimento accompagna il visitatore in un racconto continuo, dove ogni reperto e ogni narrazione s’intrecciano per restituire la complessità dell’esperienza femminile nell’antica città.

Protagoniste dimenticate: voci e volti

Particolare attenzione è riservata a figure femminili che, grazie alle ricerche epigrafiche e archeologiche, sono riemerse dall’oblio. Tra queste spicca Eumachia, una delle donne più influenti di Pompei, sacerdotessa pubblica e “imprenditrice”, che finanziò importanti opere pubbliche. Ma anche figure più umili, come le schiave o le ostetriche, trovano spazio in un percorso che vuole restituire dignità e complessità a tutte le donne, indipendentemente dal loro status sociale.
Non mancano riferimenti all’amore, alla sessualità e alla corporeità, affrontati con delicatezza ma senza censure, in linea con la mentalità romana. 

Le storie raccontate parlano di forza, ma anche di fragilità, ingiustizie e conquiste mancate. Il percorso diventa così un’occasione per interrogarsi sulle trasformazioni del ruolo della donna nella società contemporanea, in un dialogo costante tra antico e moderno.

Informazioni utili

“Essere donna nell’antica Pompei” è visitabile tutti i giorni, con ingresso compreso nel biglietto per il Parco Archeologico di Pompei. Per maggiori informazioni su orari, biglietti e attività collaterali, è possibile consultare il sito ufficiale pompeiisites.org.

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