C’è chi vede rifiuti, e chi vede possibilità.
In Italia, il talento creativo ha trovato un nuovo terreno fertile: quello del riciclo. Sempre più designer, artigiani e artisti stanno trasformando materiali di scarto in oggetti belli e utili. È l’anima green del Made in Italy, che coniuga estetica, sostenibilità e ingegno.
Pensiamo, per esempio, alle borse nate dalle vecchie vele da windsurf o da kitesurf. Resistenti, uniche, cariche di storia e di mare.
Alcune startup artigianali le stanno producendo a mano, una per una, con pezzi recuperati sulle spiagge o nei porti italiani. Ogni borsa racconta un’avventura, un viaggio, un vento. Tra queste, spiccano:
- KevLove: realizza borse e accessori artigianali utilizzando vele nautiche riciclate, creando pezzi unici e sostenibili. kevlove.it
- Bolina Sail: offre una linea di borse e zaini realizzati con vele riciclate, combinando design e rispetto per l’ambiente. Dress Ecode
- Rivelami: trasforma vele dismesse in borse e accessori dal design contemporaneo, promuovendo la sostenibilità. Instagram
Poi c’è chi lavora con la plastica raccolta in mare.
A Catania, ad esempio, il movimento artistico Cracking Art ha avviato un laboratorio che trasforma rifiuti marini in sculture e installazioni urbane. Con le reti da pesca dismesse realizzano lampade, sedute e opere di design contemporaneo. Ogni pezzo è un manifesto: contro l’inquinamento, per la rinascita. crackingart.com
A Prato, capitale tessile, alcune aziende stanno recuperando vecchi scampoli per creare tessuti nuovi: morbidi, colorati, pronti per diventare cappotti o pantaloni di collezioni sostenibili. Non è solo moda etica, è anche circolare. Nulla si butta, tutto si reinventa. Tra le realtà più attive:
- Rifò: brand pratese che produce abbigliamento e accessori utilizzando tessuti rigenerati, promuovendo un’economia circolare. Rifo S.r.l.QuiFinanza+4IntoTuscany+4Rifo S.r.l.+4
- Comistra: azienda storica che rigenera la lana e altri tessuti, dando nuova vita agli scarti dell’industria tessile. ComistraComistra
E poi ci sono i piccoli laboratori sparsi per l’Italia, da Torino a Reggio Calabria, dove si lavora il vetro riciclato, il legno recuperato, il metallo arrugginito. Il risultato? Mobili su misura, gioielli originali, oggetti d’arredo che raccontano una seconda vita. Un esempio è:
- Redolab: piccolo laboratorio artigiano che realizza oggetti di design utilizzando materiali recuperati, promuovendo l’artigianato sostenibile. redolab.it
Questa nuova ondata di creatività circolare non è solo una tendenza: è una risposta concreta all’urgenza ambientale. Ma è anche un modo per valorizzare il territorio, sostenere le botteghe artigiane e promuovere un’economia locale e consapevole.
Il bello è che il “riciclo creativo” italiano non fa mai a meno dello stile. Anche quando nasce da un vecchio copertone o da una bottiglia abbandonata, il risultato ha sempre un tocco di bellezza spontanea.
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