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Pucci: l’energia del colore che ha rivoluzionato la Moda Italiana.

ModaBrandsPucci: l'energia del colore che ha rivoluzionato la Moda Italiana.

Nel cuore del Rinascimento fiorentino, all’interno dello storico Palazzo Pucci, nasce uno dei brand più iconici della moda italiana. Tutto cominciò nel 1947, quando una semplice tuta da sci disegnata da Emilio Pucci, giovane nobile dallo spirito cosmopolita, catturò l’attenzione di Harper’s Bazaar sulle piste di Zermatt. Era funzionale, elegante, diversa. Quel momento segnò l’inizio di un’avventura stilistica che avrebbe cambiato per sempre il modo di vestire delle donne. Nel 1949 prende vita la maison Pucci. La visione era chiara: unire comfort e lusso, trasformare il quotidiano in bellezza attraverso linee fluide e tessuti innovativi. La moda di Pucci, già allora, parlava la lingua del futuro.


Anni ’50 e ’60: quando lo stile si accende di colore

Se il minimalismo era la regola, Emilio Pucci scelse di infrangerla con un’esplosione di colore. Le sue stampe geometriche e psichedeliche, ispirate ai paesaggi del Mediterraneo e all’arte moderna, ridefinirono l’estetica della moda tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Il jersey di seta stretch, fluido e avvolgente, divenne simbolo di libertà e sensualità. Le silhouette erano pensate per muoversi, viaggiare, vivere. E le sue clienti – Marilyn Monroe, Jackie Kennedy e Sophia Loren – incarnavano esattamente quel nuovo ideale femminile: dinamico, colto, disinvolto. Ma Pucci fu anche un innovatore tecnico. Progettò uniformi aeree per Braniff Airlines, abbigliamento sportivo e persino una tuta per la NASA. Non era solo uno stilista, era un creativo che vedeva nella moda un mezzo per esplorare nuove dimensioni.


Il rilancio contemporaneo: tra archivio e visione pop.

Con la scomparsa di Emilio Pucci nel 1992, il brand entrò in una nuova fase. Quando il gruppo LVMH ne acquisì la maggioranza nel 2000, l’obiettivo fu chiaro: onorare il patrimonio estetico del fondatore, proiettandolo nel presente. E così è stato. Sotto la guida di direttori creativi come Christian Lacroix, Matthew Williamson e Peter Dundas, la maison ha ritrovato slancio, portando le iconiche stampe Pucci su passerelle internazionali. Tra queste, la partnership con Supreme ha dimostrato quanto il linguaggio visivo di Pucci potesse dialogare con la cultura streetwear. Le sue curve psichedeliche continuano ad affascinare un nuovo pubblico, rendendo ogni pezzo immediatamente riconoscibile. Non una semplice etichetta di moda, ma un’esperienza visiva ed emotiva.


Il presente e il futuro: heritage, sostenibilità e identità.

Oggi Pucci è molto più di un brand di lusso: è un simbolo di italianità audace e raffinata. Il legame con le origini è forte, ma lo sguardo è rivolto al futuro. L’attenzione alla sostenibilità ha portato a introdurre materiali eco-compatibili e a valorizzare l’archivio come risorsa contemporanea. Le stampe storiche vengono reinterpretate in chiave moderna, mentre le collezioni esprimono una femminilità che non ha paura di osare. La donna Pucci di oggi è libera, colta, colorata. E come accadeva negli anni Cinquanta, ogni abito è una dichiarazione: di personalità, energia e stile. In un mondo che tende all’omologazione, Pucci continua a brillare con la forza unica del suo DNA visivo.

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