L’estate siciliana sa di sole, mare e di melanzane dorate che friggono in padella. La caponata non è solo un semplice contorno: è un viaggio nel cuore del Mediterraneo, tra tradizioni millenarie e sapori che resistono al tempo. Ogni famiglia siciliana custodisce gelosamente la propria versione, tramandata come un tesoro prezioso.
La caponata racconta l’anima della Sicilia: dalle influenze arabe con il sapore agrodolce, alle tradizioni contadine, che trasformarono ingredienti poveri in un capolavoro gastronomico.
Una ricetta leggendaria
La prima menzione documentata della caponata siciliana risale al 1709, quando venne descritta come “acetarium et variis rebus minutium conficis”, ovvero “un’insalata di varie piccole cose cotte”.
Il nome “caponata” deriva probabilmente dalla lampuga (in siciliano “capone”), un pesce pregiato che gli aristocratici siciliani consumavano con una salsa agrodolce. La versione popolare nacque quando i contadini, non potendosi permettere il costoso pesce, lo sostituirono con le melanzane – molto più economiche ma altrettanto gustose quando preparate con la stessa tecnica agrodolce.
In Sicilia esistono decine di versioni della caponata, ognuna con le sue peculiarità:
- Caponata palermitana: è la versione più classica, con melanzane, olive verdi, sedano, capperi e salsa di pomodoro
- Caponata catanese: arricchita con peperoni e patate, dal sapore più dolce
- Caponata trapanese: impreziosita da mandorle tostate e a volte da peperoni.
I segreti della ricetta tradizionale
Per preparare la vera caponata siciliana servono: melanzane da friggere in olio bollente, sedano, cipolla, conserva di pomodoro, aceto, zucchero, olive verdi e capperi. La qualità degli ingredienti fa la differenza: melanzane fresche e sode, olive siciliane e capperi sotto sale.
Il segreto della caponata autentica è friggere ogni ingrediente separatamente. Questa tecnica, che richiede pazienza, permette a ogni verdura di mantenere la propria consistenza e il sapore caratteristico.
La ricetta della caponata siciliana tradizionale
Ingredienti per 6 persone
- 2 melanzane medie (circa 600g)
- 1 cipolla media
- 2 coste di sedano
- 400g di pomodori pelati o passata
- 100g di olive verdi denocciolate
- 2 cucchiai di capperi sotto sale
- 3 cucchiai di aceto di vino bianco
- 2 cucchiai di zucchero
- Olio extravergine d’oliva q.b.
- Sale e pepe q.b.
- Basilico fresco
Procedimento
Tagliate le melanzane a cubetti di circa 2 cm e fatele riposare con sale per 30 minuti, poi asciugatele. Friggetele in abbondante olio caldo fino a doratura e scolatele su carta assorbente.
Sbollentate il sedano tagliato a pezzetti per 2 minuti in acqua salata. In una padella, soffriggete la cipolla affettata con poco olio fino a imbiondirla.
Aggiungete i capperi dissalati, le olive e il sedano. Unite i pomodori e lasciate cuocere per 10 minuti. Incorporate le melanzane fritte e fate insaporire per 5 minuti.
Sciogliete lo zucchero nell’aceto e versatelo in padella. Lasciate cuocere ancora 5 minuti mescolando delicatamente. Aggiustate di sale e pepe, spegnete il fuoco e unite il basilico fresco.
La caponata è ancora più buona se preparata il giorno prima e lasciata riposare in frigorifero, così i sapori si amalgamano perfettamente.
Quando e come servire la caponata
La caponata si gusta meglio a temperatura ambiente ed è perfetta in estate quando le melanzane sono di stagione. Servitela come antipasto con del pane croccante, come contorno per carni grigliate o pesce, oppure come condimento per pasta fredda. La sua versatilità la rende ideale per picnic e cene all’aperto.
La caponata si conserva in frigorifero per una settimana in contenitore ermetico. Per varianti creative, si possono aggiungere pinoli tostati, uvetta sultanina o persino una spolverata di cacao amaro, che richiama le influenze barocche della cucina siciliana.
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