Alle Eolie non si coltiva semplicemente la vite.
Si collabora con la terra, con il vento, con lโarsura: i vini che nascono qui sono forti, minerali, intensi.
Il piรน famoso รจ la Malvasia delle Lipari, vino DOC prodotto a Lipari, Salina e Vulcano.
Le uve si coltivano su terrazze di pietra lavica, si raccolgono a mano, si lasciano appassire al sole.
E il risultato รจ un vino dorato, profumatissimo, con note di frutta secca, miele e fiori. Dolce sรฌ, ma con carattere. Niente a che vedere con i passiti โpiacioniโ: questo ha personalitร , proprio come la gente che lo fa.
Ma la Malvasia non รจ sola.
Cโรจ anche il Salina IGT, con rossi e rosati prodotti da uve come il Corinto Nero e il Nero dโAvola, coltivate in condizioni che definire estreme รจ poco. I suoli vulcanici, il clima secco, le pendenze: ogni bottiglia รจ una piccola impresa. E nonostante tutto, ogni anno, si riparte.
A guidare questa resistenza sono cantine che meritano di essere scoperte.
Tenuta Capofaro, a Salina, tra i filari con vista mare.
Tenuta di Castellaro, a Lipari, dove architettura, vino e territorio si fondono in un progetto visionario.
Cantine Colosi, con vigne che guardano il blu e bottiglie che raccontano tutta lโanima dellโisola.
Il bello รจ che queste aziende non lavorano solo sul vino, ma su unโidea di Eolie nuova, contemporanea, legata alla terra ma con lo sguardo avanti: agricoltura pulita, recupero di vitigni autoctoni, apertura al turismo esperienziale.
Visitare una di queste cantine รจ un modo diverso di vivere le isole: ti spiega chi sono davvero gli eoliani, ti fa capire cosa vuol dire fare vino dove tutto รจ scomodo.
Ma anche quanto puรฒ essere bello. Un calice, il mare di fronte, la vigna alle spalle.
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