Il Molise, tra le più piccole e meno densamente popolate regioni d’Italia, è spesso assente dai circuiti del grande turismo culturale. Eppure, proprio in questa terra, si conserva una delle testimonianze più straordinarie della preistoria europea. Sebbene il numero dei musei regionali sia inferiore rispetto ad altre realtà italiane, il Molise può vantare il privilegio di ospitare uno dei siti archeologici più significativi del Paleolitico e un museo che ne custodisce i reperti: il Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia.
Un museo nato da un sito eccezionale
Il museo nasce a partire dagli scavi dell’area di Isernia La Pineta, un sito archeologico scoperto casualmente nel 1979 durante lavori stradali. La straordinaria ricchezza dei reperti rinvenuti – strumenti litici, ossa animali e persino resti umani – ha fatto sì che l’area venisse subito protetta e studiata da un’équipe di archeologi. Il sito è databile a circa 600.000 anni fa, rendendolo una delle più antiche testimonianze della presenza umana in Italia.
Nel 2014 è stato inaugurato il Museo Nazionale del Paleolitico, con l’obiettivo di valorizzare questi ritrovamenti e permettere al pubblico di comprenderne la portata storica e antropologica.
Cosa si può vedere al museo
Il percorso espositivo del Museo è moderno, accessibile e pensato per diversi tipi di pubblico. I visitatori possono ammirare una ricca collezione di strumenti in pietra scheggiata, frammenti ossei appartenenti a grandi mammiferi, ma anche resti umani dal Paleolitico inferiore al Paleolitico superiore, dal Neolitico all’Età del Bronzo.
I materiali esposti non sono presentati come semplici reperti: grazie all’uso di ricostruzioni, modelli, video didattici e supporti interattivi, il museo riesce a raccontare in modo coinvolgente come vivevano i primi uomini: quali strumenti usavano, quali animali cacciavano, come si adattavano al clima e all’ambiente circostante.
Una sezione importante è dedicata anche al metodo archeologico, con spiegazioni su come si datano i reperti e su come vengono interpretati i dati che provengono dal sottosuolo.
Un sito archeologico ancora vivo
Uno degli aspetti più affascinanti dell’esperienza offerta dal Museo è la possibilità di accedere, accompagnati da guide specializzate, all’area degli scavi ancora in corso. Isernia La Pineta è infatti un cantiere archeologico attivo, dove la ricerca continua a portare alla luce nuovi elementi della vita umana nel Paleolitico. Il sito è protetto da una struttura che consente anche ai visitatori di osservarne le caratteristiche senza compromettere le operazioni in atto.
Questa vicinanza tra museo e sito, tra divulgazione e scienza in tempo reale, rappresenta un caso esemplare di collaborazione tra Ministero della Cultura, enti di ricerca e territorio.
Un patrimonio che merita visibilità
In un Paese come l’Italia, dove l’arte e l’archeologia classica occupano spesso tutta la scena, il Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia ricorda che la storia umana ha radici molto più profonde. La preistoria, pur senza templi o statue, ci parla delle origini stesse della nostra specie, della nostra capacità di adattamento, del pensiero simbolico che si stava lentamente formando.
Per maggiori informazioni: Direzione Regionale Musei Molise
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