C’è un momento nella vita in cui ti fermi e ti chiedi: È davvero questa la mia strada?
A volte succede dopo anni di lavoro stabile, altre dopo una crisi che ti cambia dentro.
A volte ti svegli e non ti riconosci più nella persona che va in ufficio ogni mattina.
Capita. E non è sbagliato. Anzi, è spesso l’inizio di qualcosa di molto più vero.
Per tante donne, il lavoro non è solo un modo per guadagnarsi da vivere.
È identità, libertà, ma anche un compromesso continuo: tra aspettative, ruoli, senso di colpa. E in Italia, questo compromesso è ancora più visibile.
Viviamo in un paese dove le donne sono spesso chiamate a scegliere: carriera o famiglia, ambizione o stabilità, successo o “normalità”.
Dove fare qualcosa di diverso come partire, reinventarsi, lavorare da remoto, inseguire un progetto creativo può sembrare un lusso, un capriccio, una stranezza.
Ma se c’è una cosa che sto imparando è che non dobbiamo dimostrare niente a nessuno.
Il lavoro può e deve trasformarsi con noi.
Non è statico. Può diventare un luogo dove esprimersi, creare, portare valore.
Anche se questo significa cambiare tutto, ricominciare da zero, lasciare un contratto a tempo indeterminato per un sogno, un’idea o solo per respirare.
A volte serve coraggio per mollare. Ma anche per restare.
La cosa importante è scegliere. Liberamente.
Ci sono donne che stanno riscrivendo il significato di carriera. Anche in Italia.
Che aprono piccole realtà in paesini dimenticati, che portano avanti progetti culturali, agricoli, digitali.
Che lavorano online da qualunque parte del mondo, ma con il cuore radicato nella propria terra.
Donne che dicono no a un sistema che non le rappresenta, e si costruiscono un’alternativa.
E sai qual è la rivoluzione? Darsi il permesso.
Di cambiare idea. Di sbagliare. Di voler qualcosa di diverso rispetto a ieri.
Di smettere di correre. O di cominciare a correre finalmente nella direzione giusta.
Io credo nelle donne che si ascoltano. Che si scelgono. Che non si raccontano più la storia del “dovere”, ma quella del “potere”:
Posso. Posso farcela. Posso farlo a modo mio.
E se anche tu stai cercando un’altra via, magari non hai ancora tutte le risposte. Ma hai una verità dentro che bussa. Non ignorarla. È da lì che si comincia.
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