Dal 10 aprile 2024 all’8 febbraio 2025, Bologna ospita la più grande mostra mai realizzata su Georges Simenon, uno degli autori più prolifici e letti del Novecento. Intitolata “Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere”, l’esposizione si tiene negli spazi della Galleria Modernissimo, sotto la via Emilia, a pochi passi da piazza Maggiore.
Curata da Luca Farinelli, direttore della Cineteca, e da John Simenon, figlio dello scrittore, la mostra è un omaggio visivo, letterario e umano che attraversa tutta la vita di Simenon. Un percorso narrativo articolato in otto tappe, tra viaggi reali e interiori, che raccontano l’evoluzione dell’uomo e dell’autore, dal Belgio alla Parigi degli anni ’20, dai reportage internazionali agli Stati Uniti, fino al legame profondo con l’Italia, il paese che vanta il maggior numero di suoi lettori.
L’esposizione si estende su 1.300 metri quadrati e include:
- 856 documenti (alcuni inediti)
- 900 fotografie proiettate su grandi schermi
- 40 filmati
- Un allestimento immersivo firmato da Giancarlo Basili, scenografo di opere come L’Amica Geniale e Hammamet.
Simenon è noto soprattutto per il personaggio dell’ispettore Maigret, protagonista di oltre 70 romanzi e decine di trasposizioni cinematografiche. Ma la mostra intende restituire l’immagine completa dell’autore: romanzi duri, intensi, autobiografici come Lettera a mia madre o La neve era sporca, molto amato anche da suo figlio John.
Tra i contenuti più emozionanti: l’album fotografico familiare a bordo della barca dove Simenon visse con la prima moglie Tigy, e le testimonianze del suo legame con l’Italia, a partire dalla lunga collaborazione con Mondadori, fino al passaggio a Adelphi, voluto da Roberto Calasso, che ne ha rilanciato l’intera opera come grande autore della condizione umana.
“Simenon non è passato, è presente e futuro”, ha dichiarato John, ricordando anche il nuovo film in uscita: Maigret et le crime de la rue de Bellechasse, diretto da Pascal Bonitzer con Denis Podalydès nel ruolo dell’ispettore.
Una mostra che va oltre il mito di Maigret, per riscoprire Georges Simenon come un maestro assoluto del nostro tempo.