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Wednesday, July 16, 2025

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È morto Papa Francesco

NotizieÈ morto Papa Francesco

Oggi, 21 aprile 2025, si chiude un’epoca che, nel bene e nel male, ha lasciato il segno. 

Il Papa venuto dall’altra parte del mondo, argentino, gesuita, diverso, si è spento a 88 anni a Roma, nella sua Casa Santa Marta.

“È morto Papa Francesco”, e anche se non sono cattolica, mi ha fatto effetto leggerlo.
Perché, al di là del ruolo, lui era uno che qualcosa l’ha smosso davvero

Jorge Mario Bergoglio non era solo il primo Papa sudamericano della storia. 

Era anche il primo Papa gesuita. 

Scelse di chiamarsi Francesco ispirandosi al Santo di Assisi, simbolo di umiltà e attenzione ai più fragili. 

Un nome nuovo, mai usato prima da un Papa: già da lì si capiva che avrebbe preso una strada diversa.

E infatti è stato così. 

Ha rinunciato ai palazzi, ha vissuto semplice, ha parlato una lingua comprensibile a tutti. 

Un pontefice che, più che predicare, ascoltava.

Che parlava di migranti, ambiente, povertà, accoglienza. Che si affacciava al mondo senza giudizio, provando ad aprire porte, anche dove sembravano chiuse da secoli.

La sua storia è intensa: figlio di immigrati italiani a Buenos Aires, lavorò da ragazzo come buttafuori e addetto alle pulizie, prima di entrare nella Compagnia di Gesù nel 1958. 

La sua carriera ecclesiastica fu veloce: divenne cardinale nel 2001 e Papa nel 2013, succedendo a Benedetto XVI, primo pontefice a dimettersi in epoca moderna.

Nel corso del pontificato, Francesco ha cercato di riformare la Chiesa, si è battuto contro gli abusi, ha chiesto perdono, ha chiesto trasparenza. 

Ha parlato più di compassione che di dogmi, più di umanità che di potere.

Non tutti l’hanno apprezzato: i settori più conservatori lo hanno spesso criticato. 

Ma lui ha continuato, fedele a quella che sembrava la sua vera missione: ricordare a tutti che, al di là della religione, c’è sempre spazio per la cura, per l’empatia, per il dubbio, per l’umano.

Ha visitato oltre 60 Paesi, celebrato due giubilei, nominato quasi mille santi, ma quello che resta davvero è la sua voce. 

Una voce gentile ma determinata, che parlava agli ultimi e ai lontani. Che ha fatto sentire vicini anche quelli che non si sono mai sentiti “dentro”.

Non ha cambiato tutto, certo.

Ma ha provato a rendere la Chiesa un po’ più vicina alla realtà.

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