Nel 2025 cresce l’interesse per la cucina delle aree interne e montane, con ristoranti urbani che portano in tavola ricette alpine e appenniniche. Zuppe robuste, paste rustiche, formaggi stagionali e carni da allevamenti estensivi entrano sempre più spesso nei menù cittadini.
Questa cucina racconta territori spesso marginali, caratterizzati da climi difficili e stagionalità estreme. Le ricette nascono dall’esigenza di conservare, nutrire e resistere, utilizzando ingredienti semplici e tecniche tradizionali come affumicatura, stagionatura e fermentazione.
Il trend contribuisce a dare visibilità a piccole produzioni locali e a filiere spesso poco conosciute, rafforzando il valore culturale ed economico delle aree interne. I piatti di montagna vengono reinterpretati con rispetto, mantenendo sapori decisi e identità forte.
Per il pubblico urbano, questa cucina rappresenta un ritorno all’essenziale e un’alternativa alla standardizzazione gastronomica. Per i territori di origine, significa nuova attenzione, racconto e opportunità.
La cucina di montagna diventa così simbolo di autenticità, resilienza culturale e memoria gastronomica, dimostrando come le aree interne possano essere protagoniste del futuro culinario italiano.





