La Rete Museale Nazionale Italiana ha inaugurato un’iniziativa all’avanguardia per la fruizione digitale del patrimonio culturale, lanciando tour interattivi in realtà virtuale (VR) che consentono l’esplorazione virtuale di siti archeologici cruciali come Pompei e Paestum. Questo progetto, che sfrutta la tecnologia 3D e VR ad alta risoluzione, mira a rendere il patrimonio inestimabile dell’Italia più accessibile a un pubblico globale, superando le barriere fisiche e geografiche. Le esperienze VR offrono una visione immersiva delle aree non sempre accessibili ai visitatori, come le stanze chiuse di antiche domus o dettagliati scavi ancora in corso.
I tour VR non sono semplici filmati a 360°, ma vere e proprie simulazioni interattive che permettono agli utenti di muoversi nello spazio virtuale, di ingrandire reperti, di accedere a schede informative e a ricostruzioni ipotetiche degli ambienti come apparivano in epoca romana. A Pompei, l’esperienza include la visita di domus restaurate e l’osservazione dei calchi, mentre a Paestum, l’attenzione è focalizzata sui templi dorici e sugli affreschi della Tomba del Tuffatore. La piattaforma è stata sviluppata con il supporto di fondi per la digitalizzazione del patrimonio culturale e si rivolge in particolare alle scuole, alle università e ai ricercatori internazionali.Questa iniziativa pone l’Italia all’avanguardia nell’applicazione delle tecnologie deep-tech alla tutela e alla valorizzazione culturale, democratizzando l’accesso alla storia. Il progetto serve anche come strumento di conservazione preventiva, poiché la mappatura 3D e i digital twins di precisione offrono ai restauratori dati cruciali per il monitoraggio del degrado e la pianificazione degli interventi futuri sui siti reali. L’obiettivo a lungo termine è estendere l’offerta VR ad altri siti di interesse storico e artistico nel Paese.
