L’Italia sta realizzando progressi significativi nella sua trasformazione digitale grazie a un road map supportato da un budget di $62.3 miliardi per il 2025, un investimento che evidenzia la forte priorità nazionale e l’uso strategico dei fondi europei (in gran parte dal PNRR). Il Paese ha compiuto notevoli passi avanti nelle infrastrutture digitali, in particolare nella diffusione della fibra ottica (FTTP), raggiungendo livelli di copertura allineati alla media dell’UE, e nella digitalizzazione dei servizi pubblici, con l’implementazione di piattaforme chiave e l’introduzione del portafoglio di identità digitale italiano (IT-Wallet). L’Italia si distingue anche per le sue performance in tecnologie strategiche come il quantum computing e i semiconduttori.
Nonostante questo slancio infrastrutturale, l’Italia deve affrontare criticità persistenti nell’adozione delle tecnologie emergenti e nello sviluppo del suo ecosistema imprenditoriale. Solo l’8.2% delle imprese italiane (con almeno 10 dipendenti) ha adottato l’Intelligenza Artificiale (AI), un dato che segnala un divario significativo rispetto ad altri Paesi. Parallelamente, l’ecosistema startup rimane sottosviluppato, con un numero limitato di unicorni (circa nove stimati nel 2024) che non riflette la dimensione della terza economia dell’Eurozona. Queste lacune sono in parte attribuibili alla carenza di competenze digitali di base nella popolazione (solo il 45.8% le possiede) e alla scarsa percentuale di specialisti ICT nell’occupazione totale.Le raccomandazioni formulate dalla Commissione Europea e gli obiettivi della Strategia Nazionale AI spingono l’Italia a intensificare gli sforzi per l’espansione della ricerca e della formazione AI e per l’introduzione di incentivi che supportino le startup e le scale-up in settori strategici. L’obiettivo è superare un modello di digitalizzazione che procede a “due velocità” (grandi aziende vs. PMI e Nord vs. Sud) per garantire che l’innovazione diventi una leva di crescita inclusiva e competitiva per tutto il Paese.
