L’impatto del turismo di massa sulle città italiane è al centro di una dura critica sollevata da Maurizio Carta, l’assessore alla pianificazione urbana di Palermo. In una dichiarazione riportata dal The New York Times il 19 ottobre 2025, Carta ha descritto con un’immagine forte la trasformazione di alcune strade storiche in spazi omogenei e privi di identità. Secondo l’urbanista, questo fenomeno è dovuto all’afflusso di un certo tipo di visitatore, descritto icasticamente come “consumatori ciechi, senza papille gustative e con uno stomaco di ferro”.
La critica di Carta punta il dito contro la tendenza delle attività commerciali a sfruttare questa tipologia di domanda, portando alla diffusione di “zone monocromatiche” dedicate esclusivamente al cibo e alle bevande standardizzate, come lo spritz e gli spaghetti (citati nel titolo dell’articolo del Times). Questa omologazione minaccia l’autenticità e la diversità del tessuto urbano, sacrificando negozi storici e l’identità locale in favore di un’offerta turistica indifferenziata.Per contrastare questo degrado urbano e commerciale, alcune amministrazioni locali hanno già adottato misure restrittive, tra cui il divieto di aprire nuovi ristoranti in determinate aree. La posizione di Maurizio Carta, dunque, non è solo una riflessione estetica sul cambiamento, ma un appello politico e strategico a ripensare l’impatto del turismo, privilegiando la qualità e l’originalità del commercio locale rispetto all’espansione indiscriminata delle attività orientate al consumo fast-tourist.





