Romeo Gigli, figura di spicco della moda italiana tra gli anni ’80 e ’90, è tornato a far parlare di sé non solo grazie alla riscoperta dei suoi iconici capispalla cocoon e gonne a tulipano nel mercato vintage, ma con un progetto su scala più grande. Lo stilista milanese ha inaugurato l’anno scorso Riad Romeo, un esclusivo hotel di cinque stanze situato nella medina di Marrakech. Quella che un tempo era la casa vacanze della sua famiglia è stata trasformata in una vera e propria dichiarazione d’amore alla città marocchina che Gigli visitò per la prima volta a 17 anni nel 1967 e che ha continuato a ispirare la sua passione per l’arte e il design.
La proprietà, acquistata 21 anni fa da Gigli e sua moglie, Lara Aragno (ceramista ed ex di Giorgio Armani e Prada), è stata oggetto di una ristrutturazione triennale completata durante la pandemia, in collaborazione con l’architetto italiano Giacomo Allievi. Ogni dettaglio degli interni, dalle porte in gesso scolpito alle testiere intagliate a mano e ai tavoli intarsiati, è stato curato personalmente da Gigli e realizzato da artigiani, molti dei quali marocchini. Le tre camere e le due suite riflettono l’incontro tra stili, con docce rivestite in zellige e copriletti in cotone tessuti a mano a Rabat.L’estetica è arricchita dalle collaborazioni artistiche, in particolare con l’artista e designer italiano Jacopo Foggini, che ha creato l’installazione arancione e oro a goccia sulla scalinata, la scultura a cascata scintillante nel cortile e i lampadari gialli a forma di polpo. Gli ospiti possono portare a casa un pezzo di questo mondo visitando la boutique del riad, che offre djellaba e giacche broccate disegnate da Gigli, oltre a ceramiche della Aragno. Qualsiasi elemento personalizzato del riad può essere realizzato su ordinazione, numerato e firmato da Gigli, il quale vede il suo lavoro come un’estensione della sua filosofia: “Creare felicità” per gli altri.





