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Il Capolavoro di Caravaggio in Mostra negli USA: “Giuditta e Oloferne” Ospite d’Onore al Kimbell

CulturaArteIl Capolavoro di Caravaggio in Mostra negli USA: "Giuditta e Oloferne" Ospite d'Onore al Kimbell

Il Kimbell Art Museum di Fort Worth, Texas, avrà l’onore di esporre “Giuditta e Oloferne” di Caravaggio come opera ospite d’onore. La monumentale tela, considerata uno dei capolavori più rivoluzionari del pittore per il suo audace realismo e la drammatica messa in scena del soggetto biblico, è stata concessa in prestito dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, dove è normalmente custodita a Palazzo Barberini. L’opera sarà visibile al pubblico nell’edificio di Louis I. Kahn dal 14 settembre 2025 all’11 gennaio 2026.

Il direttore del Kimbell, Eric M. Lee, ha sottolineato l’eccezionalità dell’evento, notando che l’opera, reduce da un’importante mostra a Roma, affiancherà il già amato “I Bari” di Caravaggio, di proprietà del museo. Questo allestimento offrirà una prospettiva rara sulla rivoluzione artistica avviata da Michelangelo Merisi e dai suoi seguaci, includendo anche opere di Artemisia Gentileschi e del Pensionante del Saraceni.

Il dipinto, di circa 195 x 145 cm, raffigura il momento cruciale del racconto biblico tratto dal Libro di Giuditta. La giovane ebrea, per liberare il suo popolo dall’assedio assiro guidato dal generale Oloferne, si reca nel campo nemico con la sua ancella. Dopo aver fatto ubriacare il generale, Giuditta lo decapita con la sua spada. Mentre molti artisti rappresentavano Giuditta dopo l’impresa, Caravaggio la ritrae nell’attimo esatto in cui infligge il colpo mortale: determinata, silenziosamente in preghiera, e illuminata da una luce divina che ne potenzia l’atto eroico. Oloferne, colto nel passaggio tra vita e morte, urla con il corpo muscoloso ancora in torsione, mentre il sangue sgorga sul lino bianco. L’ancella, trasfigurata dallo spettacolo, è pronta a nascondere la “trofeo” per la fuga.

Michelangelo Merisi, nato a Caravaggio nel 1571 e attivo a Roma dal 1595, divenne celebre per la sua pittura drammatica e innovativa. Dipingendo direttamente da modelli dal vivo e utilizzando forti contrasti di luce (il celebre chiaroscuro), le sue opere hanno innescato una vera e propria rivoluzione artistica. “Giuditta e Oloferne” era talmente preziosa per il suo primo proprietario, il banchiere Ottavio Costa, che questi la teneva coperta da una tenda di seta e ne vietò la vendita nel suo testamento. Questo prestigioso prestito, unito alla contemporanea mostra sulle sculture romane antiche della Collezione Torlonia, renderà l’autunno e l’inverno 2025 un’entusiasmante “stagione romana” al Kimbell Art Museum.

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