L’autunno 2025 in Italia offre un’eccezionale rassegna di mostre d’arte che spaziano tra epoche, stili e città, invitando i visitatori a esplorare l’arte oltre i circuiti più noti. Milano celebra il dialogo tra moda e pittura con “Giorgio Armani. Milano, per amore” (fino all’11 gennaio 2026), dove oltre 120 creazioni dell’ARMANI/Archive dialogano con i capolavori storici della Pinacoteca di Brera. A Roma, i Musei Capitolini (Villa Caffarelli) ospitano la ricostruzione a grandezza naturale della Statua colossale di Costantino (fino al 31 dicembre 2025), un’opera realizzata in acrolito che unisce studio archeologico e modellazione 3D. A Venezia, la Peggy Guggenheim Collection svela un lato meno noto di Lucio Fontana con Manu-Facture (fino al 2 marzo 2026), la prima mostra dedicata esclusivamente alle sue sperimentazioni in ceramica.
Il Sud Italia vede importanti acquisizioni e omaggi alla figurazione. A Napoli, il Museo di Capodimonte espone la Pietà in terracotta di Giuseppe Gricci (fino al 28 ottobre 2025), un pezzo cruciale della storia della Real Fabbrica di Porcellana che, con la sua immediatezza, si confronta con l’esemplare in porcellana del Museo Duca di Martina. A Palermo, il Museo Riso accoglie Macchia Mediterranea (4-14 ottobre 2025), installazione site-specific di Giusi Sferruggia, che riflette sulla ricchezza e la fragilità del paesaggio siciliano. Queste esposizioni rafforzano l’idea che l’arte è un linguaggio universale che si manifesta con forza sia nei grandi hub internazionali sia nei centri meno convenzionali.Completano il panorama artisti contemporanei di rilievo e tesori nascosti. La GAM di Torino dedica una grande mostra a Elisabetta Di Maggio (Frangible, dal 29 ottobre 2025), un percorso sensoriale incentrato sull’atto del “taglio” come gesto di cura e irreversibilità. A Firenze, il Museo Novecento onora il pittore toscano Lorenzo Bonechi con La città delle donne (fino al 29 ottobre 2025), esponendo 25 opere che fondono influenze bizantine e primo Rinascimento. Infine, a Bologna, la Pinacoteca Nazionale svela Il fascino discreto del disegno, esponendo circa sessanta opere dal XV al XX secolo provenienti dalla recente donazione Zacchi, e mettendo in luce la ricca tradizione erudita della città.





