Nonostante la continua evoluzione del virus SARS-CoV-2, con la circolazione in Italia Settentrionale di nuove sottovarianti di Omicron (come la ricombinante Stratus/XFG e la variante Nimbus/NB.1.8.1), il rischio complessivo di malattia grave per la popolazione rimane basso. I dati epidemiologici, che mostrano un indice di trasmissibilità in lenta risalita, non indicano un aumento della virulenza del virus; per i soggetti giovani e sani, i sintomi si presentano prevalentemente in forma lieve, assimilabile a una sindrome parainfluenzale. Tuttavia, l’aumento dei contagi, seppur contenuto, impone una vigilanza costante per proteggere le fasce più vulnerabili.
Le autorità sanitarie e gli esperti raccomandano caldamente di mantenere alta l’attenzione, specialmente in vista del periodo autunnale e invernale, che vede una maggiore circolazione di virus respiratori. L’indicazione principale è di rafforzare i controlli e la prevenzione negli ambienti ospedalieri e nelle strutture socio-sanitarie (come le RSA), dove risiedono i soggetti più fragili (anziani, immunocompromessi e pazienti con patologie croniche). In questi contesti, resta essenziale l’uso di dispositivi di protezione, come la mascherina FFP2, sebbene l’obbligo generale sia decaduto.
La campagna vaccinale 2025/2026 prosegue con l’utilizzo di vaccini aggiornati alle varianti emergenti (come LP.8.1), i quali offrono una protezione solida contro le forme gravi e il decesso. Le raccomandazioni si rivolgono in particolare agli over 60, ai pazienti fragili e agli operatori sanitari. La strategia nazionale, in linea con l’approccio europeo, è focalizzata sulla gestione consapevole del virus, sull’accesso tempestivo ai trattamenti antivirali per i soggetti ad alto rischio e sul mantenimento di un sistema sanitario resiliente.





