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Massimiliano Fuksas: “Sono stato il peggior studente di Architettura”. Ora il libro che racconta la sua storia

CulturaMassimiliano Fuksas: “Sono stato il peggior studente di Architettura”. Ora il libro che racconta la sua storia

“Quando qualcosa in un progetto non funziona, chiedo sempre: qual è la parte che ti piace di più? Levala. Solo così tutto torna a posto”. Con questo approccio paradossale ma rivelatore, Massimiliano Fuksas, tra gli architetti italiani più noti a livello internazionale, ha aperto il primo incontro pubblico per presentare il suo nuovo libro autobiografico: È stato un caso, edito da Mondadori.

La presentazione si è svolta alla Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma, luogo dove tutto ha avuto inizio per Fuksas, e che lui stesso definisce oggi, con autoironia, il teatro della sua rivincita. “Sono stato il peggior studente della storia di questa facoltà”, ha detto sorridendo davanti agli studenti. “A 17 anni volevo fare il pittore, giravo l’Europa in autostop. Poi mia madre mi disse che vedeva l’ombra del fallimento dietro le mie spalle. Così mi iscrissi ad Architettura, e a Geometria descrittiva 1 ancora oggi non ho capito cosa volesse dire”.

È stato un caso è un viaggio tra memorie personali, incontri formativi, progetti iconici e riflessioni politiche e sociali. Fuksas ripercorre episodi fondamentali della sua vita: la perdita del padre da bambino, il lavoro in un pub a Londra, l’incontro folgorante con lo studio Archigram, fino alla collaborazione costante con Doriana Fuksas, sua moglie e partner professionale, con cui ha firmato “il 99% dei miei progetti”.

Il titolo, spiega, nasce dall’idea che la sua carriera sia stata segnata più da scelte impreviste che da un percorso prestabilito. In realtà, confessa, pensava inizialmente di intitolare il libro No space, no time, per suggerire l’idea che nello spazio architettonico il tempo e la forma non siano fissi ma fluidi.

Tra le opere più celebri firmate da Fuksas ci sono La Nuvola dell’EUR a Roma, il Peres Center for Peace a Giaffa, e il nuovo terminal dell’aeroporto di Shenzhen-Bao’an in Cina.

Durante l’incontro, l’architetto ha anche offerto agli studenti un consiglio controcorrente: “Fate il conto di quante volte dite ai vostri clienti. Se sono più dei no, avete sbagliato tutto”.

Lo sguardo di Fuksas si è poi allargato alle trasformazioni sociali ed economiche del presente: “Stiamo tornando al medioevo. Si sono riallineati potere economico e potere politico, come avvenne con Berlusconi, ma ora su scala globale. Ci sono 1200 ricchi e 4 miliardi di persone che lavorano per loro. È angosciante”.

Eppure, una speranza resta: “Sono convinto che l’uguaglianza tornerà nella storia dell’umanità. Non attraverso un partito politico, ma attraverso un cambiamento più profondo. Non so quando, ma accadrà. E la gente vivrà meglio”.

Il prossimo appuntamento con Fuksas per la presentazione del libro sarà il 23 maggio al MAXXI di Roma.

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