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Made in Valle D’Aosta: hai mai bevuto dalla coppa dell’amicizia?

Made in ItalyArtigianatoMade in Valle D'Aosta: hai mai bevuto dalla coppa dell'amicizia?

Che l’italia sia piena di storia, arte e cultura ormai tutti ne siamo consapevoli.

Tuttavia, quanto realmente conosciamo del nostro paese?

Quante volte ci siamo soffermati a cercare prodotti tipici utilizzati ancora oggi o ormai estinti?

Tramite ricerche più approfondite ho compreso quanta poca conoscenza avessi di ciò, stupendomi ad ogni nuova scoperta.

Eppure ad ogni regione appartengono uno o più oggetti caratteristici

Questa rubrica nasce per raccontarli e riscoprire il valore che racchiudono.

Come prima tappa ci troviamo in Valle D’Aosta e ad accoglierci c’è la coppa dell’amicizia.

Nata circa nel Novecento da un rito popolare diffuso tra le famiglie di montagna.

Si narra che in passato fosse usanza bere tutti dallo stesso recipiente durante momenti di festa:

«Era usanza in Valle d’Aosta bere il vino nelle cantine da un’unica scodella che ci si scambiava».

La coppa è in legno di noce, acero o cirmolo, rigorosamente lavorata a mano e dotata di un numero variabile di becchi che può variare da due a dieci, scelto in base al numero degli ospiti.

In passato era riservata alle occasioni speciali, conservata come preziosa reliquia da tramandare di padre in figlio e rappresentava il simbolo della famiglia.

Infatti tanto più sfarzosa e decorata era la coppa, quanto maggiori erano le possibilità economiche del proprietario.

Il rituale è semplice ma preciso:

la coppa deve essere passata in senso antiorario partendo sempre dalla persona più anziana e ognuno deve bere direttamente dal foro oppure versarsi il contenuto.

La coppa non deve mai essere appoggiata ma passata di mano in mano fino a quando il liquido al suo interno non è terminato.

Ancora oggi viene utilizzata durante bevute conviviali, rappresentando un rituale per stabilire o consolidare amicizie e senso di comunità ed è il simbolo di amicizia e fraternità.

C’è chi la usa per bere il caffè alla valdostana, chi il vin blulè e chi la tiene poggiata in salone solo come un ricordo, nella speranza di poterla tramandare ancora e ancora.

E tu? In quale modo la utilizzeresti?

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