Napoli si è affermata come un epicentro musicale internazionale ospitando un vasto Festival Internazionale del Jazz che ha offerto un cartellone eccezionalmente ricco di oltre 100 performance con artisti di fama mondiale. L’evento, in realtà una rete di rassegne che spaziano dalla celebrazione dell’International Jazz Day (a fine aprile) fino a festival estivi come “Luglio in Jazz” e appuntamenti prestigiosi come “Pignatelli in Jazz”, trasforma la città in un palcoscenico a cielo aperto. Il fitto programma ha coinvolto diverse location suggestive, dai palazzi storici come Villa Pignatelli a spazi iconici come il Maschio Angioino, esaltando il legame profondo tra la cultura partenopea e il linguaggio universale del jazz.
Il Festival ha superato la semplice esibizione musicale, proponendo un’ampia varietà di eventi collaterali, tra cui masterclass, jam session e interviste aperte, in un Programma OFF che ha letteralmente invaso il tessuto urbano di Napoli. L’obiettivo è quello di promuovere l’inclusione sociale e la formazione attraverso la musica, celebrando al contempo la ricca tradizione musicale della Campania. Tra i nomi di spicco che si sono esibiti, si segnalano figure del jazz contemporaneo come il trombettista Avishai Cohen e i pionieri del jazz-funk britannico Blue Lab Beats, affiancati da talenti nazionali e locali.Il successo di questa manifestazione multidisciplinare conferma la vocazione di Napoli come “Città della Musica”, un progetto a lungo termine che mira a consolidare il suo ruolo come capitale europea degli eventi live e dell’innovazione culturale. La forte partecipazione di pubblico e l’ampiezza dell’offerta, che tocca contaminazioni tra jazz, world music ed elettronica, dimostrano l’alto valore culturale e il potenziale attrattivo di questi eventi, contribuendo significativamente all’offerta turistica italiana e alla promozione del brand nazionale a livello globale.





