Telecom Italia (TIM) ha annunciato un piano di investimento strategico per la creazione di due nuovi poli di ricerca e sviluppo focalizzati sulla tecnologia 6G, che saranno stabiliti a Napoli e a Bari. Questa iniziativa, che mira a posizionare l’Italia all’avanguardia nella prossima generazione di connettività wireless, è cruciale per raggiungere l’obiettivo di un rollout commerciale del 6G entro il 2030. I centri di ricerca lavoreranno in stretta collaborazione con le università locali (come l’Università di Napoli Federico II e il Politecnico di Bari) e con i Competence Center di riferimento (ad esempio, MEDITECH a Napoli), sfruttando il talento scientifico del Mezzogiorno.
L’investimento rientra negli obiettivi più ampi della Strategia Nazionale per la Banda Ultra Larga e mira a preparare il Paese a una tecnologia che promette velocità di trasmissione dati fino a 1 Terabit al secondo (Tbps) e latenze prossime allo zero, fondamentali per applicazioni avanzate come l’Intelligenza Artificiale (AI) distribuita, i gemelli digitali (digital twins) e la robotica remota. I laboratori del 6G, in linea con i fondi del PNRR, si concentreranno anche sulla sostenibilità energetica della rete, sviluppando tecnologie che riducano drasticamente il consumo di energia per bit trasmesso, un aspetto cruciale per l’impatto ambientale delle telecomunicazioni.La scelta di Napoli e Bari come hub sottolinea l’impegno di TIM e del Governo a utilizzare l’innovazione tecnologica come leva per la coesione territoriale e lo sviluppo economico del Sud Italia. I centri fungeranno da catalizzatori per l’attrazione di investimenti esteri e per la creazione di un ecosistema di startup e PMI innovative nel deep-tech. L’Italia, attraverso questa mossa, mira a influenzare gli standard internazionali del 6G e a garantire la sovranità tecnologica in un settore strategico.





