Napoli compie un passo significativo nella tutela e valorizzazione della propria identità sonora con l’avvio di una nuova Scuola Pubblica delle Tradizioni Musicali. Il progetto nasce con l’obiettivo di preservare, trasmettere e rinnovare il vasto patrimonio musicale popolare campano e meridionale, riconoscendolo come una forma culturale viva e in continua evoluzione, non come semplice folklore del passato.
La scuola coinvolge musicisti, etnomusicologi, ricercatori e associazioni culturali che da anni operano sul territorio, creando un ponte tra conoscenza accademica e pratica musicale. I corsi sono aperti a giovani, studenti, appassionati e cittadini di ogni età, favorendo un accesso inclusivo e intergenerazionale. Al centro dell’offerta formativa ci sono canti tradizionali, tammurriate, villanelle, ritmi rituali e l’uso di strumenti storici, affrontati sia dal punto di vista tecnico che culturale.
La musica popolare viene insegnata come linguaggio sociale, legato ai contesti di lavoro, festa, protesta e spiritualità. Questo approccio consente di comprendere il valore profondo delle tradizioni sonore come strumenti di memoria collettiva e identità territoriale. La scuola non si limita alla conservazione, ma incoraggia la reinterpretazione contemporanea, stimolando il dialogo tra tradizione e nuove espressioni musicali.
Il progetto ha anche una forte dimensione sociale. La musica diventa mezzo di inclusione, partecipazione e coesione, soprattutto nei quartieri dove il patrimonio culturale rischia di essere marginalizzato. Napoli rafforza così il proprio ruolo di capitale musicale del Mediterraneo, investendo nella memoria sonora come risorsa culturale, educativa e civica.
Con questa iniziativa, la città afferma che la musica popolare non è un residuo del passato, ma una forma di cultura attiva, capace di parlare al presente e di costruire futuro.





