Via libera all’utilizzo dei contenuti pubblici per migliorare i modelli linguistici. Coinvolti solo gli utenti maggiorenni. Esclusi i messaggi privati.
Dopo una lunga attesa e uno stop imposto nel 2023, Meta annuncia l’avvio dell’addestramento dei propri modelli di intelligenza artificiale generativa anche in Europa, utilizzando i contenuti pubblici pubblicati dagli utenti maggiorenni su piattaforme come Facebook e Instagram.
La novità entrerà in vigore nelle prossime settimane. Gli utenti dell’Unione Europea inizieranno a ricevere notifiche tramite app ed email, contenenti informazioni dettagliate sull’uso dei propri dati pubblici e un link a un modulo online per opporre il consenso, in qualunque momento.
Solo contenuti pubblici e interazioni con Meta AI
Meta specifica che saranno utilizzati esclusivamente i contenuti pubblici – post e commenti visibili a tutti – di utenti che hanno compiuto 18 anni. Non saranno analizzati messaggi privati, né le comunicazioni personali su WhatsApp. Rientreranno invece tra i dati usati le interazioni dirette con Meta AI, come domande o richieste effettuate tramite Instagram o Messenger.
L’obiettivo dichiarato è quello di “insegnare ai modelli di intelligenza artificiale a comprendere e riflettere meglio culture, lingue e storie dell’Europa”, spiega Meta. “Questo ci permetterà di supportare milioni di persone e aziende nel continente in modo più efficace e personalizzato”.
Il ritorno dell’IA di Meta in Europa
La decisione segue uno stop temporaneo imposto lo scorso anno dal garante irlandese della privacy, che aveva chiesto chiarimenti in merito alla conformità dell’approccio ai regolamenti europei. Meta ricorda che nel dicembre 2023, il Comitato europeo per la protezione dei dati ha confermato che l’approccio iniziale dell’azienda risultava conforme agli obblighi legali, sbloccando così l’implementazione.
“Ci dispiace che ci sia voluto quasi un anno per arrivare a questo punto – sottolinea Meta in una nota – ma accogliamo con favore il percorso di collaborazione intrapreso con l’Autorità irlandese”.
L’addestramento dei modelli sarà gestito in modo progressivo. Durante questa fase, gli utenti potrebbero essere invitati a reimpostare alcune preferenze, per garantire un’esperienza personalizzata.
“Non siamo i soli”: Meta cita Google e OpenAI
Meta evidenzia inoltre che l’utilizzo dei dati pubblici degli utenti europei non è una pratica esclusiva. “Anche altre aziende come Google e OpenAI hanno già utilizzato dati simili per addestrare i propri modelli di IA”, precisa la società. L’intento è quindi quello di allinearsi alle prassi globali e migliorare le performance dei modelli, in un contesto sempre più competitivo.
“È fondamentale che l’intelligenza artificiale venga allenata su una pluralità di dati, in grado di rappresentare le sfumature e la ricchezza delle comunità europee – conclude Meta –. Soprattutto in una fase in cui l’IA sta evolvendo verso funzionalità multimodali, capaci di comprendere testo, voce, video e immagini.”
Come opporsi
Gli utenti che non desiderano che i propri contenuti pubblici vengano utilizzati per l’addestramento dell’intelligenza artificiale possono accedere al modulo di opposizione disponibile tramite il link fornito nelle notifiche o nella sezione dedicata delle impostazioni delle app Meta.
Una volta completato, Meta si impegna a escludere i dati dell’utente dall’uso nei propri sistemi di IA generativa.