Il legame tra letteratura, sport e territorio si è rafforzato ulteriormente a Sapri, nel cuore del Cilento, con la nomina dello scrittore Maurizio De Giovanni a socio onorario del Club Napoli Sapri, associazione che da anni rappresenta non solo un punto di incontro per i tifosi azzurri, ma anche un centro di iniziative sociali e culturali.
Il riconoscimento, consegnato nel corso di un evento particolarmente sentito, testimonia l’importanza dell’autore napoletano come voce capace di raccontare l’identità di una città unica come Napoli, trasmettendone valori, contraddizioni, emozioni e sogni attraverso la letteratura.
La cerimonia e il riconoscimento
La nomina è avvenuta presso la sede del club, alla presenza delle autorità locali, dei soci e di numerosi appassionati. L’atmosfera è stata quella di una celebrazione corale, in cui il calcio ha incontrato la cultura. De Giovanni, emozionato e sorridente, ha ricevuto la tessera onoraria che lo lega ufficialmente al sodalizio intitolato a Emanuele Melillo, giovane tifoso del Napoli prematuramente scomparso.
Durante l’incontro, è stato sottolineato come la produzione letteraria di De Giovanni – che spazia dalle indagini del commissario Ricciardi ai Bastardi di Pizzofalcone, fino alle opere teatrali e ai romanzi di impegno civile – abbia contribuito in maniera decisiva a restituire dignità e voce alla città partenopea, raccontandone la storia e le sfide con uno stile accessibile ma profondo.
Lo scrittore e il suo legame con Napoli
De Giovanni, tra i narratori italiani più apprezzati a livello nazionale e internazionale, non ha mai nascosto il proprio amore per Napoli, considerata non solo come sfondo ma come protagonista delle sue storie. La sua capacità di trasformare le strade, i quartieri, i volti e i suoni della città in elementi narrativi è uno degli aspetti che lo hanno reso particolarmente caro ai lettori.
La letteratura di De Giovanni non si limita al racconto poliziesco, ma diventa strumento per esplorare le dinamiche sociali e i conflitti identitari della città, dimostrando come l’arte e la cultura possano contribuire a rafforzare un senso di appartenenza condiviso.
Il ruolo del Club Napoli Sapri
Fondato con l’intento di riunire i tifosi del Napoli residenti nel Golfo di Policastro, il Club Napoli Sapri ha saputo nel tempo ampliare la propria missione, trasformandosi in una realtà dinamica che unisce sport, memoria e impegno sociale.
Oltre a seguire le vicende calcistiche della squadra azzurra, il club ha organizzato eventi benefici, attività culturali e iniziative volte a diffondere valori di solidarietà e comunità. La decisione di nominare De Giovanni socio onorario rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso che vuole abbattere i confini tra calcio e cultura, mettendo in dialogo mondi apparentemente diversi ma uniti dal comune denominatore dell’identità napoletana.
Sport e cultura, un binomio vincente
Il presidente del club, nel presentare la nomina, ha evidenziato come “con l’ingresso di Maurizio De Giovanni tra i soci onorari, il Club Napoli Sapri rafforza la propria missione di coniugare sport e cultura in una visione ampia e partecipata”.
Un messaggio forte, che interpreta il calcio non soltanto come spettacolo sportivo, ma come fenomeno sociale capace di stimolare riflessione, inclusione e valorizzazione del territorio. In questo senso, la presenza di un autore del calibro di De Giovanni arricchisce il percorso del club, che si conferma punto di riferimento non solo per i tifosi ma per l’intera comunità.
La reazione di De Giovanni
Lo scrittore ha ringraziato con affetto i soci e le autorità locali, sottolineando quanto sia importante per lui essere riconosciuto da realtà che non si limitano a celebrare il calcio, ma si impegnano anche nel sociale. “Il calcio e la letteratura – ha dichiarato – sono due strumenti che, seppur diversi, sanno parlare alle persone e raccontare chi siamo. Questo riconoscimento è un grande onore perché mi lega ancora di più alla mia terra e alla gente che la vive con passione”.
Un modello di comunità
L’iniziativa di Sapri dimostra come le associazioni sportive possano trasformarsi in veri e propri centri di cultura, capaci di raccontare storie, coinvolgere nuove generazioni e rafforzare il tessuto sociale. In un’epoca in cui le comunità locali rischiano di disperdersi, eventi come questo offrono esempi concreti di come lo sport e l’arte possano dialogare, restituendo speranza e orgoglio identitario.
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