Maria Grazia Chiuri ha annunciato il suo addio a Dior. Dopo 9 anni di successi come direttrice creativa delle collezioni di alta moda, prêt-à-porter e accessori, ha deciso di voltare pagina. Sono stati anni di creazioni che hanno raccontato la sua visione della moda femminile. Un capitolo per la maison francese significativo, che ha portato ad una grande crescita economica, oltre al valore simbolico che al tempo aveva avuto la sua nomina. Maria Grazia Chiuri ha infatti segnato anche un’altra svolta storica per Dior. È stata la prima donna a dirigere la creazione delle collezioni femminili.
Creatrice di grandi successi commerciali.
La stilista ha iniziato il suo percorso nella moda nel 1989 da Fendi come designer di borse. Nel 1999 è poi passata in Valentino, lavorando in coppia con Pier Paolo Piccioli come direttori creativi degli accessori. Nel 2016 la svolta nella carriera con la nomina da Dior. É succeduta a grandi creativi della moda come Gianfranco Ferré, John Galliano e Raf Simons.
Fu iconico il suo debutto con la collezione primavera estate 2017 ispirata alla scherma. Indimenticabile la t-shirt con la scritta “Dovremmo essere tutti femministi” che sancirà lo stile e il carattere della donna che Maria Grazia Chiuri racconterà nel corso dei suoi anni a Parigi. La stilista si concentrò molto anche sugli archivi della maison francese. Ad esempio nel 2018 rilanciò la Saddle Bag, una delle borse iconiche della maison dell’era Galliano. Nella sfilata autunno inverno 2025 2026 richiamò altri elementi iconici di quell’epoca nella sfilata “Dior-ismi”, tra cui l’iconica T-shirt “J’Adore Dior” di Galliano. La stilista ha lavorato in modo eccellente a tutte le linee del brand, dal prêt-à-porter alla cruise, fino al pre-fall. Tutto ciò si è tradotto in anni di successi anche commerciali con vendite passate dai 2,2 miliardi di euro nel 2017 a 9,5 miliardi di euro nel 2023, secondo HSBC.
Un nuovo progetto dopo l’addio a Dior.

Dopo l’addio a Dior, Maria Grazia Chiuri ha rivolto il suo interesse verso casa. Nel 2020 ha comprato un luogo storico della sua città natale, il Teatro della Cometa a Roma. All’epoca dell’acquisto il teatro si presentava in uno stato di degrado. Lo splendore che caratterizzava la sala era ormai perso. Ma Chiuri da quelle macerie ha intravisto un progetto di rinascita. Ma sopratutto voleva attuare un’azione per la salvaguardia dell’arte e della cultura.
Il teatro fu fondato nel 1958 dalla contessa Mimì Pecci Blunt, figura eccentrica proveniente da una famiglia aristocratica romana. La contessa era nota per i suoi legami nel mondo artistico. Tra i suoi amici intimi si annoverano artisti come Jean Cocteau e Salvador Dalí.
Partendo proprio dallo stile che caratterizzava l’artistocratica romana è stato realizzato il restauro del teatro. L’architetto Fabio Tudisco ha riportato in vita l’aspetto originale, cercando di ricreare quella che un tempo era un’estensione artistica del raffinato salotto di Pecci Blunt. Grazie a Maria Grazia Chiuri è stato recuperato un altro gioiello della Città Eterna. E proprio Roma sta continuano ad ispirare la stilista, a spingerla ad andare avanti e ad alimentare il suo spirito avventuroso. E chissà con quali altre creazioni ci stupirà ancora.
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