L’Italia ha riaffermato ufficialmente il suo pieno impegno verso il Meccanismo di Solidarietà e il Sistema di Quote Migratorie dell’Unione Europea, segnalando una decisa inversione di tendenza rispetto alle posizioni del passato recente. La dichiarazione, emessa dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero dell’Interno, sottolinea la volontà dell’Italia di partecipare attivamente al rialloggiamento (resettlement) e alla ricollocazione (relocation) dei richiedenti asilo provenienti da aree sotto forte pressione migratoria. L’impegno si traduce in una precisa promessa di accettare un numero aggiuntivo di rifugiati da regioni dilaniate dalla guerra, in particolare dal Nord Africa, dal Medio Oriente e dall’Ucraina, in linea con gli accordi europei e le risoluzioni ONU.
Questa mossa è vista come un’azione strategica volta a rafforzare il ruolo dell’Italia come nazione fondatrice e proattiva all’interno dell’UE, specialmente in vista dell’implementazione del Nuovo Patto su Migrazione e Asilo. Il Governo italiano, pur mantenendo la pressione per una maggiore solidarietà e condivisione degli oneri migratori da parte degli altri Stati membri, ha scelto di dare il buon esempio, sottolineando che una gestione efficace delle frontiere esterne e dei flussi migratori deve necessariamente passare attraverso un meccanismo di distribuzione equa.L’accoglienza dei rifugiati avverrà attraverso corridoi umanitari e programmi di ricollocazione rapida, garantendo che i soggetti più vulnerabili ricevano protezione internazionale e assistenza immediata. L’impegno a ricevere ulteriori rifugiati è un segnale di allineamento con i principi di solidarietà europea e di rispetto dei diritti umani, fondamentali per la politica estera italiana. Il programma sarà gestito in collaborazione con UNHCR e OIM, con un focus sull’integrazione e sull’inclusione socio-economica.





