L’Italia ha compiuto un passo significativo nella tutela del proprio patrimonio marino con l’espansione delle Aree Marine Protette (AMP), istituendo nuovi importanti siti al largo delle coste di Sardegna e Sicilia. Tra le nuove aree ufficialmente riconosciute di recente figurano l’AMP di Capo Spartivento in Sardegna, che porta a sette il numero totale di aree protette nella regione, e l’AMP di Capo Milazzo in Sicilia. Questi decreti fanno parte di un programma più ampio che mira a dare piena attuazione alla legge quadro sulle aree protette, convertendo in AMP anche altre “aree marine di reperimento” per raggiungere l’obiettivo internazionale di tutelare una porzione più ampia dei mari.
L’istituzione delle nuove AMP è cruciale per la protezione della biodiversità del Mediterraneo, un mare particolarmente vulnerabile alla pesca intensiva e agli effetti dei cambiamenti climatici. Le aree protette agiscono come vere e proprie “banche di ripopolamento” per la fauna ittica e tutelano habitat vitali come le praterie di Posidonia oceanica, fondamentali per la salute dell’ecosistema costiero. Ad esempio, a Capo Spartivento sono già state avviate le prime attività di riforestazione delle praterie di Posidonia. L’espansione della superficie marina protetta è un segnale del rafforzamento dell’impegno italiano verso la Blue Economy sostenibile.
Sardegna e Sicilia si confermano le regioni italiane con la maggiore estensione di mare tutelato, un patrimonio che le posiziona come laboratori di innovazione ecologica e co-sviluppo. La gestione di queste aree prevede un rigoroso lavoro tecnico-scientifico per la zonazione delle diverse aree di tutela (A, B, C) e per la promozione di un turismo sostenibile e della ricerca scientifica, garantendo nel contempo il coinvolgimento delle comunità locali e degli stakeholder della pesca per conciliare conservazione ed esigenze socio-economiche.





