Quando si parla di moda italiana qual è uno dei primi nomi che ti vengono in mente?
E perchè proprio Versace?
Nato nel 1978 da un ragazzo calabrese di nome Gianni, Versace fu un fulmine a ciel sereno nel mondo della moda.
In un’epoca dominata da tessuti leggeri, linee minimaliste e colori tenui, la moda celebrava la sobrietà e l’introspezione.
La donna era vista come una figura semplice, bella e lontana da ogni forma di ostentazione.
Poi arrivò Gianni Versace e scardinò ogni regola.
Dalle fantasie dei tessuti fino a far diventare le modelle delle sue sfilate delle vere e proprie icone.
Mentre il mondo si nascondeva dietro camicioni e tessuti naturali, lui celebrava il corpo e le sue curve, rendendolo protagonista.
Eccesso, sensualità e potere visivo erano i pilastri fondanti del suo concetto di moda.
E fu proprio per questo che, alla vista del Jungle Dress, il mondo intero ne rimase ipnotizzato.
Erano gli anni 2000 durante la cerimonia dei Grammy Awards, quando Jennifer Lopez sfilò sul red carpet con un abito firmato Versace.
Era verde, in chiffon di seta, con stampe tropicali e una scollatura vertiginosa fino all’ombelico.
L’abito fece così scalpore che, nei giorni successivi, milioni di persone cercarono online “Jennifer Lopez green dress”, sperando di trovare l’immagine.
Ma all’epoca Google non ne offriva una sezione dedicata.
Quindi cosa accadde?
L’enorme volume di ricerche spinse il team di Google a creare Google Immagini.
“È stata la ricerca per quell’abito di Versace a mostrarci chiaramente quanto la gente volesse vedere con i propri occhi ciò di cui si parla”…
– Eric Schmidt, ex CEO di Google durante una delle sue interviste.
Una completa rivoluzione, un vestito italiano ed il potere della moda che osa..
Questo è Versace.
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