Nel 2025 l’Italia registra una crescita costante del turismo legato alle aree termali naturali libere, come sorgenti, vasche e corsi d’acqua termali all’aperto, spesso non strutturati commercialmente. Località distribuite tra Toscana, Lazio, Piemonte e Basilicata attirano un numero crescente di viaggiatori alla ricerca di un’idea di benessere essenziale, autentica e profondamente connessa al paesaggio.
A differenza del wellness tradizionale, basato su spa e strutture organizzate, questo segmento privilegia esperienze spontanee, accessibili e a contatto diretto con l’ambiente naturale. Il valore non risiede nel servizio esclusivo, ma nell’esperienza immersiva: acqua, silenzio, natura e lentezza. Le terme libere diventano luoghi di pausa, rigenerazione e socialità informale.
La crescita del fenomeno ha spinto regioni e amministrazioni locali a introdurre regolamentazioni leggere, con l’obiettivo di tutelare i siti naturali, limitare l’impatto ambientale e garantire una fruizione sostenibile. Interventi minimi su accessi, pulizia e informazione contribuiscono a preservare l’equilibrio tra tutela e accoglienza.
Il turismo termale naturale intercetta soprattutto un pubblico giovane, internazionale e sensibile ai temi ambientali, rafforzando l’immagine dell’Italia come destinazione di benessere autentico e non artificiale. Questo modello favorisce inoltre la destagionalizzazione e la scoperta di territori marginali, trasformando il paesaggio in risorsa culturale e turistica.





