Le squadre del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) in Italia hanno intensificato le sessioni di addestramento e test con nuovi sistemi di imaging termico montati su droni, in preparazione per l’imminente stagione sciistica invernale 2025/2026. L’impiego di questi Unmanned Aerial Vehicles (UAVs) dotati di termocamere e sensori a infrarossi rappresenta un salto di qualità nelle operazioni di ricerca e soccorso (SAR) in alta quota e in condizioni di scarsa visibilità, come nebbia, maltempo o durante le missioni notturne. I test, parte di progetti europei (come VIRTUE, co-finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea – ESA) e di corsi nazionali specialistici, si sono concentrati sull’affinare le tecniche di volo e di analisi dei dati in ambienti ostili.
L’uso di droni con termocamere è fondamentale per la ricerca di dispersi in valanga o di escursionisti in ipotermia, poiché il sensore è in grado di rilevare la traccia di calore umano anche sotto uno strato di neve o tra la fitta vegetazione, riducendo drasticamente i tempi di localizzazione. Parallelamente, l’integrazione con l’Intelligenza Artificiale (AI) e algoritmi di machine learning permette di analizzare le immagini raccolte in tempo reale, distinguendo tra firme termiche di persone e falsi positivi (come rocce riscaldate dal sole), velocizzando il processo decisionale per le squadre a terra.Queste nuove tecnologie sono state testate con successo in scenari complessi nelle Dolomiti e sul Monte Rosa, dimostrando la loro efficacia nel coordinare meglio le squadre e gli elicotteri. L’investimento e la formazione continua in questi strumenti deep-tech posizionano il Soccorso Alpino italiano all’avanguardia in Europa per la sicurezza in montagna.





