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Monday, December 29, 2025

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Tracciamento Innovativo delle Placche Amiloidi: Studio su Topi Vivi in Movimento

Tecnologia & InnovazioneTracciamento Innovativo delle Placche Amiloidi: Studio su Topi Vivi in Movimento

Un nuovo studio, frutto della collaborazione tra la University of Strathclyde e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), ha introdotto un metodo minimamente invasivo basato sulla fibra ottica che consente ai ricercatori di monitorare in tempo reale l’accumulo delle placche amiloidi in topi vivi e in libertà di movimento. Questa innovazione supera i limiti dei metodi di studio precedenti, che spesso richiedevano il sacrificio degli animali, e apre nuove prospettive per seguire la progressione dell’Alzheimer e testare potenziali terapie nel lungo periodo.

I ricercatori hanno adattato la tecnica della fotometria a fibre ottiche – comunemente usata per registrare l’attività neuronale – per rilevare le placche amiloidi, che sono le strutture proteiche che caratterizzano l’Alzheimer nel cervello. Invece di sensori geneticamente codificati, è stato impiegato un colorante fluorescente chiamato Methoxy-X04 che è in grado di attraversare la barriera emato-encefalica e di legarsi specificamente alle fibrille amiloidi.

Nei primi esperimenti, condotti su topi modello (5xFAD), i segnali di fluorescenza rilevati sono risultati in forte correlazione con la densità delle placche misurata successivamente nelle sezioni cerebrali. L’utilizzo di fibre ottiche rastremate ha permesso di raccogliere segnali da diverse profondità del cervello, tracciando l’aumento della fluorescenza correlato all’avanzamento dell’età e della malattia, ma solo nei topi malati.Questo approccio offre vantaggi significativi rispetto alle tecniche di imaging esistenti, come la microscopia a due fotoni, in quanto garantisce la possibilità di un monitoraggio a lungo termine di regioni cerebrali profonde senza l’uso di anestesia. Sebbene non sia in grado di risolvere le singole placche, il metodo fornisce ai ricercatori una via minimamente invasiva per osservare e tracciare i cambiamenti patologici. La capacità di monitorare in tempo reale come i trattamenti sperimentali influenzano l’accumulo delle placche amiloidi potrebbe accelerare drasticamente lo sviluppo di nuove terapie contro l’Alzheimer.

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