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Monday, December 29, 2025

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L’Italia Adotta la Sua Legge sull’IA: Nuove Regole Nazionali in Vigore da Ottobre 2025

Tecnologia & InnovazioneL'Italia Adotta la Sua Legge sull'IA: Nuove Regole Nazionali in Vigore da Ottobre 2025

Il Senato italiano ha approvato in via definitiva il Disegno di Legge n. 1146-B, divenuto la Legge n. 132 del 2025, che stabilisce il primo quadro normativo nazionale in materia di intelligenza artificiale. La legge, composta da 28 articoli e in vigore dal 10 ottobre 2025, non introduce nuovi obblighi in contrasto con l’AI Act europeo (Regolamento UE 2024/1689), ma mira a integrare e specificare le disposizioni europee tenendo conto delle peculiarità italiane. Questo quadro è visto come un primo passo fondamentale, benché ancora incompleto e in attesa di numerosi decreti attuativi.

La Legge AI italiana si concentra su settori strategici, adottando un approccio mirato. In Sanità (Art. 7), vieta l’uso dell’IA per condizionare l’accesso ai servizi e ribadisce la responsabilità finale del medico nelle decisioni cliniche. Per la Ricerca Scientifica (Art. 8), facilita il trattamento dei dati personali (anche sensibili) per l’anonimizzazione e la sintesi, previa notifica al Garante Privacy. In ambito Lavoro (Art. 11), rafforza l’obbligo di informazione ai lavoratori sull’uso dei sistemi AI e istituisce un Osservatorio Nazionale (Art. 12) per monitorare l’impatto occupazionale.

Importanti novità riguardano la Giustizia e le Pubbliche Amministrazioni (Art. 14-15), dove l’IA è relegata a mero strumento di supporto, senza sostituire il processo decisionale umano. In tema di Copyright (Art. 25), la legge estende la tutela alle opere create con l’ausilio dell’IA, purché frutto del “lavoro intellettuale” dell’autore umano. Sono state inoltre introdotte circostanze aggravanti nel Codice Penale per reati commessi con l’uso dell’IA e una nuova fattispecie per la diffusione illecita di deepfake.

Come autorità competenti, l’Italia ha designato AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) come organismo di notifica e ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) come autorità di vigilanza e sanzionatoria, una scelta che ha sollevato dubbi riguardo al requisito di indipendenza. Nonostante l’Italia sia il primo Paese UE ad adottare una legge nazionale in materia, la piena operatività dipenderà dall’emanazione di numerosi decreti e linee guida nei mesi a venire, lasciando operatori e imprese in una fase di duplice incertezza normativa.

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