Firenze, culla del Rinascimento, è la sede di un importante vertice globale sulla conservazione e il restauro dell’arte rinascimentale, un evento che ha richiamato direttori di musei, curatori e restauratori di fama internazionale da ogni parte del mondo. La conferenza, organizzata dall’Opificio delle Pietre Dure e da istituzioni come gli Uffizi, si concentra sulla condivisione delle più recenti tecniche e metodologie per la salvaguardia di dipinti, sculture e affreschi risalenti ai secoli XV e XVI. Il focus principale è sull’utilizzo di tecnologie non invasive, come la diagnostica a raggi X e l’analisi con micro-spettroscopia, per studiare i materiali originali e l’evoluzione dei pigmenti, garantendo interventi di restauro il più possibile reversibili e rispettosi dell’opera.
Il summit offre una piattaforma cruciale per il dibattito sulla gestione del rischio e sulla conservazione sostenibile, in un contesto di crescenti sfide ambientali (come l’umidità e l’inquinamento) che minacciano opere inestimabili come i capolavori di Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello. Uno dei momenti più salienti dell’evento è stata la presentazione dei risultati ottenuti con le nanotecnologie per il consolidamento di affreschi e il trattamento di supporti lignei deteriorati, un’innovazione che vede l’Italia all’avanguardia a livello mondiale.
La presenza di rappresentanti di musei come il Louvre di Parigi, il Metropolitan Museum di New York e la National Gallery di Londra rafforza il ruolo di Firenze come capitale globale della conservazione artistica. La conferenza non solo contribuisce ad elevare gli standard professionali, ma promuove anche la collaborazione internazionale per la tutela di un patrimonio che è considerato universale, garantendo che le tecniche sviluppate in Italia possano beneficiare la conservazione di opere rinascimentali in ogni parte del mondo.





